Come si serve a tavola

L’impegno di Qualità e Servizi non può certo dimenticare il momento della condivisione del pasto a tavola, luogo di apprendimento, socializzazione e integrazione, poichè favorisce la comunicazione e il confronto tra i bambini.
Come tutte le attività svolte a scuola, anche la refezione è da considerarsi a pieno titolo momento educativo, dove gli alunni possono costruire relazioni positive con compagni e insegnanti e apprendere i principi della sana alimentazione. È un’occasione per conoscere le tradizioni del territorio, per sperimentare cibi ed abitudini alimentari salutari, nella convivialità dello stare insieme.

Il personale addetto alla somministrazione è il front line di Qualità e Servizi, rappresenta l’azienda agli occhi di bambini, insegnanti e genitori.
La nuova politica aziendale si pone l’obiettivo di rendere più consapevole del proprio ruolo gli addetti alla somministrazione che sono di fatto dei “valorizzatori dei pasti”, degli “educatori al gusto”.
La loro presenza nella scuola è l’ultima fase della catena di ristorazione, ma è anche una delle prime in quanto a centralità. Per questo Qualità e Servizi investe costantemente nella formazione tecnica e culturale dei propri operatori. Si affida alla loro esperienza e sensibilità, sempre in collaborazione con gli insegnanti, il compito di promuovere la consapevolezza nei bambini e nei loro genitori, attraverso la condivisione delle informazioni riguardanti ingredienti, ricette e menù. In questo modo tale consapevolezza diventa condivisione e di conseguenza partecipazione attiva alla costruzione del nuovo modello di mensa scolastica, per la Comunità del cibo.

I cuochi dei nidi spesso si siedono a tavola con i bambini spiegando loro, in modo giocoso e divertente, di cosa sono fatti i piatti che stanno mangiando, quanto fanno bene e quanto sono buoni.

Quando a mensa è arrivata la pappa al pomodoro tipica della tradizione toscana, le addette alla somministrazione non hanno mancato di accompagnarla con la celebre canzone legata al personaggio di Gian Burrasca: “viva la pappa-pappa al pomo-pomo-pomodoro!”, rendendola più accattivante e sfiziosa perchè parte di una storia piacevole…Un gesto semplice, eppure ha fatto sì che i bambini adesso amino la pappa al pomodoro, perchè “è buona e fa bene”, e sia una festa ogni volta che arriva sulle loro tavole!